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La voce dei Triangoli Viola

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Era guardare lontano

Oltre il muro, i cancelli

le idee

Oltre gli occhi armati

e il respiro di ghiaccio

Oltre il freddo che indurisce

le dita consunte 

 

Verso l'inchino dell'erba

di cristalli

lucenti, adornata

Nella meraviglia del bosco

quando le vesti

del sonno, abbandona

e svela il seme

della mia preghiera.

 

E finalmente il calore

Il volo

in uno sbuffo di fumo

il silenzio, la pace. 

 

E di me

non avrai che un pigiama 

lacero

e due scarpe bagnate

Il cammino della mia

Integrità. 

 

 

 Edi Davoli - 29/01/2019 09:00:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

@Franca
Grazie Franca, abbiamo bisogno tutti di chiarimenti, soprattutto in poesia. Una luminosa giornata!

@Giulia
Cara Giulia ti rileggo anch’io volentieri, rispetto a tempo fa entrambe partecipiamo di meno, nel mio caso per tanti impegni, ma quando incontro una tua lirica, apprezzo sempre la dolcezza e musicalità dei tuoi versi. Tanta luce anche per te!

 Giulia Bellucci - 28/01/2019 21:23:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Edi. Mi ha colpito molto l’ultima strofa di questa tua poesia. Non è facile mantenere la propria integrità di credo di fronte all’immane violenza. Chi lo ha fatto ha avuto una grande forza incommensurabile.
È con grande piacere che ti rileggo, tra le mie assenze e, mi pare di aver capito, le tue, ci siamo incontrate poco. Ti auguro una buona serata..

 Franca Colozzo - 27/01/2019 22:34:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Edi, rileggendo adesso la tua poesia alla luce dei tuoi ulteriori chiarimenti in merito, esce fuori la dignità umana che nessun despota potrà mai piegare. La storia dei Testimoni di Geova conserva la purezza della fede, integerrima come quella dei primi cristiani.
C’è sempre da imparare nella vita!Ti auguro la buona notte.

 Edi Davoli - 27/01/2019 15:45:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Ringrazio te Maria, è giusto in questa giornata della Memoria ricordare altri gruppi che hanno sofferto le violenze dei campi di concentramento.
Triangoli rossi: Prigionieri politici.
Triangoli viola: Testimoni di Geova.
Triangoli rosa : Omosessuali.
Triangoli marroni: Zingari.
L’uomo ha forse imparato il rispetto e l’accoglienza verso l’altro?

 Edi Davoli - 27/01/2019 15:38:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

@Franca
Anche a me cara Franca fa piacere risentirti e condividere con te pensieri e sentimenti.
Assieme agli Ebrei vittime della follia nazista, un altro gruppo contrassegnato sulla divisa dal triangolo viola subì la violenza inaudita dei lager, i Testimoni di Geova. A differenza degli Ebrei, sarebbero potuti uscire dai campi di concentramento semplicemente firmando una dichiarazione in cui rinnegavano la loro fede. La scrittrice Teresa Wontor Cichy parlando dei Testimoni di Geova ha scritto:"L’atteggiamento assunto da questo piccolo gruppo influì in modo positivo sugli altri detenuti, e la loro risoluta resistenza quotidiana rafforzò in altri la convinzione che in qualsiasi circostanza si può rimanere fedeli ai principi che si professano".
Lo storico Istvan Desk dice che i Testimoni "somigliavano ai primi cristiani, che preferivano essere sbranati dai leoni piuttosto che fare una piccola offerta sull’altare in onore dell’imperatore romano".
Solo i Testimoni di Geova, come confessione religiosa, si sono completamente rifiutati di piegarsi al regime di Hitler: si rifiutarono di fare il saluto nazista, di prestare giuramento al Fuhrer e allo Stato, di compiere servizio nell’esercito, i loro figli non hanno mai fatto parte della gioventù hitleriana.
Hitler non è riuscito a spezzare la dignità e l’integrità di questi uomini, donne e giovani che si sono distinti per l’amore e il sostegno reciproco. Mi è sembrato giusto ricordarlo perché anche questo è Memoria.
Una serena domenica!

 Maria Musik - 27/01/2019 09:25:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Un’altra voce si unisce e con Edi i triangoli viola ci consegnano la loro teologia dopo aver reso l’anima e il pigiama.
Grazie!

 Franca Colozzo - 26/01/2019 18:07:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Edi, sono contenta di risentire la tua voce attraverso questa tua poesia che, nel Giorno della Memoria, si innalza come quelle volute di fumo dei forni crematori costruiti dalla follia nazista.
La propaganda di allora riuscì a coprire con un velo impietoso tutti gli orrori, quella di oggi naviga sul web con modalità diverse, ma sempre subdole.
Oltre il muro, i cancelli, le idee languì un popolo di prigionieri sotto la sferza di ghiaccio di guardiani dagli algidi occhi e dal cuore impietrito.
Gli oggetti che restano sono la macabra testimonianza, oltre alle voci dei pochi superstiti ancora vivi, di quanta perfidia l’essere umano sia in grado di mettere in pratica. Speriamo che simili infamie non si ripetano più, pur se a me sembra che il fuoco covi sempre sotto la cenere. Un caloroso abbraccio. Buona serata.

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